Finalmente possiamo liberarci del mutuo e delle rate! Non tutti però: questa bella novità si rivolge solo ad una categoria specifica. Scopriamo chi sono i fortunati.
Le rate del mutuo, negli ultimi tre anni, si sono fatte sempre più insostenibili e pesano sempre di più sulle tasche delle famiglie ma anche dei giovani che, magari, hanno da poco realizzato il sogno di passare dall’affitto alla casa di proprietà. I continui aumenti dei tassi di interessi che si sono registrati dal 2022 in avanti, hanno fatto lievitare le rate.

E’ vero che, da un anno a questa parte, la situazione sembrava essere rientrata ma è anche vero che l’inflazione ci ha giocato un brutto scherzo e, proprio quando sembrava aver deciso di darci un po’ di respiro, è tornata a salire. Rispetto allo stesso periodo del 2024, infatti, siamo già a +1,7%.
Le preoccupazioni sono tante tra bollette alle stelle, generi alimentari al supermercato sempre più costosi e stipendi che non crescono in misura adeguata. Se ci si mettono anche le rate del mutuo, il quadro è completo. Ma proprio in questo quadro dai toni grigi, una nota di colore: molti non dovranno più farsi carico delle spese relative al mutuo.
Mutuo: ecco chi può smettere di pagarlo
Le rate del mutuo ti pesano sempre di più? Da oggi forse non dovrai più preoccupartene: se fai parte di una certa categoria, potrai smettere di farti carico tu delle spese. Vediamo in cosa consiste questa novità e, soprattutto, chi sono i fortunati.
Come tutti sappiamo i lavoratori dipendenti possono fruire di diverse agevolazioni che, sebbene non siano vere e proprie ricompense pecuniarie, permettono loro di risparmiare sul loro stipendio ogni mese. Questi benefici si chiamano “fringe benefit”. Tra i fringe benefit rientrano, ad esempio, i buoni per fare la spesa o alcune borse di studio, l’auto e il computer aziendale, l’abbonamento per i mezzi pubblici.

Ma non solo: tra i fringe benefit rientrano anche i tassi d’interesse sul mutuo che sono poi i “responsabili” di rate troppo pesanti per la maggior parte di noi. Se un’azienda vuole, può farsi carico del pagamento degli interessi dei mutui dei suoi dipendenti. Per un’azienda è vantaggioso perché potrà portare in detrazione, per i dipendenti è vantaggioso in quanto vedranno le rate del mutuo alleggerirsi parecchio.
Ma questo non è l’unico beneficio: fino ad un massimo di 1000 euro i fringe benefit non vengono tassati, dunque non vanno ad aumentare l’imponibile Irpef su cui poi un lavoratore dovrà pagare le tasse. La soglia di detassazione fino a 1000 euro vale solo per i dipendenti senza figli. Se, invece, un dipendente ha figli minori a carico, la soglia di detassazione dei fringe benefit raddoppia e sale addirittura a 2000 euro.
Pertanto un lavoratore dipendente con figli a carico potrà non pagare gli interessi sul mutuo se la sua azienda prevede questo tipo di fringe benefit e fino a 2000 euro non andranno ad aumentare il suo imponibile: due vantaggi non indifferenti soprattutto in questo periodo di carovita.