Non occorre aspettare fino a 67 anni per godersi il proprio tempo libero: grazie al micro pensionamento molte persone stanno già smettendo di lavorare molto prima.
L’età pensionabile portata fino a 67 anni non piace davvero a nessuno o, comunque, non piace alla maggior parte dei lavoratori. Dover attendere di essere quasi alla soglia dei 70 per potersi godere il proprio tempo libero e per potersi dedicare ai propri hobbies, sembra davvero ingiusto.
Un tempo era abbastanza comune riuscire a smettere di lavorare già intorno ai 55-60 anni: oggi questa possibilità sembra un miraggio e ben pochi riescono ad avere l’assegno dell’Inps prima di aver spento 67 candeline sulla torta di compleanno. Tra l’altro non è escluso che, nei prossimi anni, l’età pensionabile aumenti ulteriormente.
Dunque cosa faremo: resteremo inchiodati alla scrivania dell’ufficio fino a 70 anni e oltre? Bisogna anche tenere conto che, per quanto ci si mantenga in forma, a 70 anni non si hanno più le energie di quando se ne avevano 35-40 e, quindi, pur volendo, ci si gode meno il tempo che si ha a disposizione.
Ecco che allora arriva il micro pensionamento a salvarci: una via di fuga poco conosciuta ma già molto in voga che consente di smettere di lavorare molto prima dei canonici 67 anni richiesti dalla pensione di vecchiaia ordinaria. Nel prossimo paragrafo vediamo come funziona e chi può beneficiare di questa possibilità.
Le misure di pensione anticipata nel nostro paese non mancano ma quasi nessuna permette di lasciare il lavoro prima dei 60 anni. Il micro pensionamento, invece, ti consente di smettere di lavorare quando vuoi, persino a 40 anni o prima. Non solo: non avrai nemmeno ripercussioni sull’assegno Inps.
Se c’è una cosa positiva che la pandemia di Covid ci ha insegnato è questo: i soldi sono importanti, la vita lo è di più! E la vita è ora, nel presente, giorno per giorno. In questo i 30enni sono molto più avanti e hanno capito che non ha senso aspettare di avere 67 o, addirittura, 70 anni per fare ciò che amano.
Da qui nasce il “micro pensionamento” che non è una pensione vera e propria ma consiste nel prendersi tante piccole pause, tanti piccoli periodi di congedo durante gli anni di lavoro in modo da poter viaggiare oppure prendere una seconda laurea o anche semplicemente per dedicarsi alle proprie passioni e alla propria famiglia con maggiore serenità.
Molte persone, ad esempio, ogni 3 anni circa si fermano per un anno intero o anche solo per qualche mese e poi ricominciano a lavorare. Certo non tutti hanno la fortuna di poter usufruire di un anno sabbatico retribuito come accade, ad esempio, ai docenti universitari.
Come fare per non “fare la fame” durante queste parentesi di stacco dal lavoro? Il trucco sta nel risparmiare il più possibile durante i periodi in cui si lavora riducendo le uscite a cena, ad esempio, o evitando di eccedere con acquisti inutili, facendo colazione sempre a casa anziché al bar e portandosi il pranzo in ufficio. Insomma più si risparmia e più si può godere del proprio tempo libero.
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