Il Papa, i dazi Usa, Jannik Sinner torna ad allenarsi e le parole di Papa Francesco: tutte le principali notizie di oggi, mercoledì 16 aprile.
Lo scontro si fa sempre più duro sul terreno dei dazi. Mentre la premier italiana Giorgia Meloni si prepara alla visita Usa, Gavin Newsom, governatore della California, ha deciso di fare causa al presidente Donald Trump. L’accusa è aver utilizzato i suoi poteri di emergenza per emanare le tariffe, causando danni alle famiglie e alle imprese del suo Paese.
Il caso finirà alla Corte Federale e sostiene che il tycoon non avrebbe l’autorità di imporre i dazi contro il Canada, il Messico e la Cina e neppure una tassa del 10% sulle importazioni mondiali. In un comunicato ufficiale si legge che le ultime decisioni in politica economica del capo della Casa Bianca stanno “facendo salire i prezzi e mettendo a rischio posti di lavoro”.
Dopo 66 giorni, Jannik Sinner torna al Country Club di Montecarlo, dov’era solito allenarsi prima della squalifica della Wada. Dopo due mesi, da domenica può nuovamente entrare in centri riconosciuti, sulla base del patteggiamento con il Tas per il caso clostebol. La forte pioggia che si è abbattuta sul Principato però, gli ha reso praticamente impossibile l’uscita sul campo.
Papa Francesco ha accolto i medici del Policlinico Gemelli di Roma, dell’Università Cattolica e della Direzione Sanità e Igiene del Vaticano. Circa 70 persone: quelle che lo hanno assistito dal 14 febbraio a poche settimane fa, quando è stato dimesso dopo una lunga degenza resa necessaria dalla polmonite bilaterale. “Grazie per il servizio in ospedale, molto buono, continuate così!”, ha detto il Santo Padre.
Durante l’incontro, non è mancato un momento di ilarità quando, rivolgendosi alla rettrice della Cattolica Elena Beccalli, ha detto: “Grazie a lei, così forte. Quando comandano le donne le cose vanno”.
La diciottenne piemontese Sara Curtis ha segnato un nuovo record ai campionati italiani di nuoto a Riccione, letteralmente migliorando se stessa nelle batterie dei 50 stile libero. L’allieva di Thomas Maggiora ieri aveva battuto anche il primato italiano dei 100 stile libero di Federica Pellegrini: nessuno era riuscito a superare la Divina dal 2016.
La Commissione europea ha proposto di redigere una prima lista Ue dei Paesi sicuri. Comprenderà Kosovo, Bangladesh, Colombia, Egitto, India, Marocco e Tunisia. L’elenco integrerà quelli dei Paesi che già ne hanno uno nazionale, tra cui l’Italia. Lo scopo è promuoverne un’applicazione “più uniforme”, in modo da permettere di gestire le domande di asilo più velocemente.
Proprio sulla questione, l’Italia attende la decisione dei giudici internazionali, dopo vari scontri con la magistratura, che più volte ha imposto il ritorno nel nostro Paese dei migranti in Albania. “Accolgo con grande soddisfazione la proposta”, ha dichiarato la premier Giorgia Meloni.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato ricoverato ieri sera, martedì 15 aprile, per un intervento programmato all’ospedale Santo Spirito di Roma. Nel giro di poche ore, i medici gli hanno impiantato un pacemaker, che servirà a stimolare i battiti del cuore quando saranno lenti.
Il capo dello Stato ha reagito bene all’intervento, le sue condizioni sono stabili e potrebbe già essere dimesso nelle prossime ore. Il suo desiderio è quello di trascorrere la Santa Pasqua a Palermo.
È destinata a far discutere (e già sta facendo discutere) la sentenza della Corte Suprema britannica: i transgender non hanno il diritto di essere riconosciuti come donne dalla legge. E non possono condividere le tutele previste per le donne.
La decisione dei giudici è arrivata dopo il ricorso del gruppo femminista For Women Scotland contro una legge del governo locale, che garantiva la definizione di donne anche ai trans che abbiano ottenuto il Gender Recognition Certificate. La sentenza è valida anche per Inghilterra e Galles.
Partiamo dall’inizio. La prestigiosa Università di Harvard ha rifiutato di adeguarsi alle richieste dell’amministrazione Trump su programmi e assunzioni. In particolare, il tycoon sta chiedendo agli Atenei americani più importanti di accettare alcune influenze del governo su programmi, criteri di ammissione, la gestione dei campus e sulla ricerca.
Uno dei motivi è che secondo Donald Trump, le Università non avrebbero fatto abbastanza per contrastare gli episodi di antisemitismo durante le proteste studentesche pro-Pal.
Il governo ha sospeso ad Harvard circa 2,2 miliardi di fondi e potrebbero arrivare a 9. Ma l’Ateneo ha annunciato che non cederà alle richieste dell’amministrazione. Ecco perché il tycoon ha dichiarato che il prestigioso Ateneo è da “barzelletta”. E “non può essere considerata un luogo di studio dignitoso”, perché “insegna odio e stupidità e non dovrebbe ricevere fondi federali”.
Dopo Harvard, anche la Columbia Università ha deciso di schierarsi contro le pretese del governo.
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