La messa celebrata dal cardinale Leonardo Sandri, l’omelia in cui è stato ricordato che nessuno è straniero o estraneo per Dio. Poi, Papa Francesco ha raggiunto l’altare dove si era appena conclusa la messa della Domenica delle Palme.
Una presenza attesissima quella del Pontefice, che ha voluto salutare gli oltre 20mila fedeli accorsi in piazza San Pietro oggi, domenica 13 aprile 2025. Lo scorso anno stupì tutti quando scelse di non leggere l’omelia, senza timore di mostrare la sua fragilità, segnato allora dai postumi di una bronchite.
Era il 25 marzo 2024. Quest’anno, invece, dopo il lungo ricovero per una polmonite bilaterale al Policlinico Gemelli di Roma, Jorge Maria Bergoglio ha affidato la lettura del testo al cardinale Sandri, vice decano del Collegio cardinalizio. Poi si è recato sull’altare. Il Santo Padre non aveva i naselli per l’ossigeno, un altro ottimo segnale di recupero per le sue condizioni di salute.
Bergoglio era accompagnato dal suo infermiere personale, Massimiliano Strappetti, e da uno dei suoi segretari particolari, don Juan, dopo aver seguito la celebrazione in televisione. Dopo aver augurato ai fedeli una “Buona Domenica delle palme, buona Settimana Santa”, Francesco ha fatto un giro tra i fedeli in prima fila sul sagrato. In risposta, i fedeli hanno applaudito e agitato i ramoscelli d’ulivo. Si è fermato a scambiare qualche parola con delle suore.
Poi, continuando il giro tra i fedeli, il Papa si è fermato più volte davanti ai bambini, per donare loro delle caramelle. Papa Francesco si è poi recato in preghiera nella Basilica di San Pietro. Come comunicato dalla Sala stampa vaticana il Pontefice si è fermato in preghiera alla tomba dell’Apostolo e davanti a quella di Benedetto XV. Francesco ha salutato anche alcuni curiali. Si tratta di Gleison de Paula Souza, padre Enzo Fortunato e il cardinale Luis Antonio Gokim Tagle, nonché alcune persone e una bambina presente.
Si tratta della seconda sorpresa papale che ha come scenario piazza San Pietro, dopo quella di domenica scorsa al termine della messa presieduta da monsignor Rino Fisichella per il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità. Anche allora, insieme a Fisichella, aveva attraversato in carrozzella la Porta Santa come gli altri pellegrini. Venerdì scorso, invece, sempre fuori programma il Santo Padre è entrato in carrozzella nella basilica di San Pietro per pregare.
Ieri, invece, ha pregato nella basilica di Santa Maria Maggiore avanti alla venerata icona di Maria Salus Populi Romani, a lui molto cara e davanti alla quale si raccoglie anche in occasione di ogni suo viaggio apostolico. Nell’omelia della Domenica delle Palme, il papa ha ricordato la figura di Simone di Cirene, che si imbatte nel cammino verso il Calvario di Gesù e che viene costretto dai soldati a portare la croce.
“Quanti cirenei portano la croce di Cristo! Li riconosciamo? Vediamo il Signore nei loro volti, straziati dalla guerra e dalla miseria? – ha scritto Bergoglio – Quando vediamo la moltitudine di uomini e donne che odio e violenza gettano sulla via del Calvario, ricordiamoci che Dio trasforma questa via in luogo di redenzione, perché l’ha percorsa dando la sua vita per noi”.
“Davanti all’atroce ingiustizia del male, portare la croce di Cristo non è mai vano, anzi, è la maniera più concreta di condividere il suo amore salvifico. È proprio questo il modo, inatteso e sconvolgente, col quale il Cireneo viene coinvolto nella storia della salvezza, dove nessuno è straniero, nessuno è estraneo”.
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