Festa della Liberazione: cosa rappresenta il 25 aprile e perché si festeggia

News

By Giovanna Sorrentino

Il 25 aprile è la Festa della Liberazione dal nazifascismo: storia e significato di questo giorno, simbolo della storia italiana.

L’invito per quest’anno è quello di celebrare, un sobrio 25 Aprile per il lutto nazionale dopo la morte del Papa. Oggi è l’ottantesimo anniversario della Liberazione dalla dittatura nazifascista in Italia e questa giornata è arrivata tra molte polemiche dentro e fuori dai palazzi istituzionali.

La città di Cassino dopo i bombardamenti avvenuti nel 1944
Festa della Liberazione: cosa rappresenta il 25 aprile e perché si festeggia – (Ansa Foto) – buongiorno.it

Il motivo riguarda l’invito del governo e in particolare le parole del ministro della Protezione Civile Nello Musumeci di celebrare questa ricorrenza con sobrietà. In Italia infatti, è in corso il lutto nazionale di cinque giorni per la morte di Papa Francesco, in attesa dei funerali che si terranno domani, 26 aprile, in piazza San Pietro.

I partiti di opposizione e l’Anpi non hanno cancellato gli eventi previsti nelle piazze italiane, che prevedono cortei e manifestazioni culturali nei luoghi simbolo della Resistenza partigiana.

Sono trascorsi ottant’anni dal 25 aprile del 1945, giorno nel quale il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, il CLNAI, proclamò l’insurrezione partigiana nei territori ancora occupati dal nazifascismo nel Nord Italia e assunse il potere in nome del popolo italiano. Nella stessa occasione, condannò a morte tutti i gerarchi fascisti, compreso Benito Mussolini, che venne fucilato il 28 aprile, tre giorni dopo.

Festa della Liberazione: il racconto dei giorni della Resistenza

Arrendersi o perire”. Questo il motto dello “sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, case e officine”, furono le parole di Sandro Pertini. Nel giro di una settimana i partigiani liberarono gran parte delle città del Nord: prima Bologna, il 21 aprile, poi Genova il 23, Venezia il 28.

Quello del 25 aprile, la Festa della Liberazione, è un giorno simbolico per la storia d’Italia, che ricorda la lotta dei partigiani cominciata l’8 settembre del 1943, quando gli italiani vennero a conoscenza dell‘armistizio di Cassibile appena firmato con gli Alleati.

Rappresenta il culmine della lotta e l’avvia di una nuova fase che portò al referendum del 2 giugno del 1946, poi alla costituente. La Resistenza finì definitivamente in Italia il 2 maggio, durante la resa di Caserta del 29 aprile 1945.

Un campo di papaveri rossi, simbolo della Resistenza
Festa della Liberazione: il racconto dei giorni della Resistenza – buongiorno.it

I partigiani erano tutti cittadini italiani che decisero di opporsi al nazifascismo e si distinguevano tra comunisti (Brigate Garibaldi), socialisti (le Matteotti), e il partito di azione (Giustizia e Liberà). Ad essi si aggiunse nel 1944 il CLNAI.

Bella ciao e il “fiore del partigiano”

Il giorno della Liberazione ha anche una canzone simbolo e tutti la conoscono: si chiama Bella Ciao. Un canto popolare conosciuto in tutto il mondo, e in tutto il mondo è diventato il simbolo della resistenza e della libertà.

Il 25 aprile ha anche un fiore simbolo: il papavero, che viene citato anche in Bella Ciao come “fiore del partigiano”. Di colore rosso, nasce spontaneo in primavera nei campi incolti. Proprio come il movimento della Resistenza italiana.

Gestione cookie