Graziano Mesina, l’ultima “fuga” del bandito sardo: dal carcere all’ospedale, ma è polemica

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By Francesco Ferrigno

Una vita di reati, arresti, processi, evasioni e latitanze. E poi ventidue tentativi di fuga, dieci dei quali riusciti, da penitenziari di massima sicurezza.

Graziano Mesina
Graziano Mesina, l’ultima “fuga” del bandito sardo: dal carcere all’ospedale, ma è polemica (ANSA FOTO) – Notizie.com

Figura emblematica del banditismo sardo, attorno a cui si è creato quasi un mito, Graziano Mesina alias Gratzianeddu è morto all’età di 83 anni. Il decesso rischia però di alimentare polemiche sulla situazione delle carceri in Italia.

Mesina, infatti, proprio ieri era stato scarcerato dopo che era stata accolta l’istanza di differimento pena per motivi di salute. Istanza presentata più volte dai suoi legali e accettate solo nelle scorse ore. L’83enne è morto dunque in un reparto dell’ospedale San Paolo di Milano, dove era stato trasferito dal carcere di Opera dove era detenuto da due anni. Mesina era affetto da una malattia oncologica terminale.

Graziano Mesina, l’ultimo capitolo: dalla scarcerazione alla morte in ospedale

L’ennesima istanza per il differimento pena era stata presentata al Tribunale di sorveglianza di Milano dalle avvocate Beatrice Goddi e Maria Luisa Vernier. “Fino all’ultimo Graziano Mesina è rimasto in carcere. Su di lui c’è stato una sorta di accanimento. – ha detto Goddi. – Siamo molto dispiaciute e anche contrariate perché si poteva scarceralo prima, almeno un mese fa. Oggi ci stavamo preparando per andare a trovarlo con alcuni familiari e organizzare il suo trasferimento in Sardegna, invece c’è stato questo epilogo”.

Un mese fa era arrivato un diniego al trasferimento poiché Gratzianeddu era ritenuto ancora pericoloso. Ora le avvocate hanno fatto sapere di stare lavorare per portare la salma ad Orgosolo, piccolo Comune sardo in provincia di Nuoro. Si tratta del paese natio di Mesina ed è qui che cominciò anche la sua carriera criminale all’età di appena 14 anni, quando con l’accusa di porto abusivo d’armi. Divenuto negli anni una figura di spicco del banditismo della Sardegna e dell’Anonima sequestri, lo si ricorda anche per un episodio risalente al 1992.

Mesina
Graziano Mesina, l’ultimo capitolo: dalla scarcerazione alla morte in ospedale (ANSA FOTO) – Notizie.com

Durante il sequestro del piccolo Farouk Kassam, Mesina intervenne come mediatore, approfittando di un permesso carcerario. Tentò di trattare con il gruppo di banditi sardi responsabili del rapimento del bambino, avvenuto il 15 gennaio a Porto Cervo.

Il bimbo venne poi liberato a luglio. Per questo episodio, nel 2004, dopo aver trascorso circa 40 anni in carcere, ottenne la grazia dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi su proposta del Ministro della Giustizia Roberto Castelli.

La polemica sulle carceri: la morte di Mesina riaccende il dibattito

Nel 2013 fu nuovamente arrestato per traffico internazionale di droga e condannato a 30 anni di reclusione. Nel 2020, dopo la conferma della condanna, Gratzianeddu si diede alla fuga e fu inserito nella lista dei latitanti di massima pericolosità. Venne catturato nel dicembre 2021 a Desulo, non lontano da Nuoro, e incarcerato a Badu ‘e Carros. Poi fu trasferito nel carcere di Opera nel 2022.

Il desidero di Graziano Mesina era di tornare in Sardegna e non morire in carcere. – ha continuato GoddiNonostante la malattia era sempre ottimista e positivo. Abbiamo presentato infinite istanze. La sua situazione era chiara già il 10 marzo quando da una tac era emersa la gravità del suo stato. Il Tribunale della Sorveglianza ha però continuato a respingere le nostre istanze sulla base della dichiarazione di persistente e attuale pericolosità da parte della Procura di Cagliari”.

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