Ebbene sì: a remarci contro ci si mette pure l’ora legale. Il cambio dell’orario incide in misura importante sui nostri stipendi. Vediamo il motivo e, soprattutto, vediamo quanto ci perderemo.
Da anni si discute se abolirla oppure mantenerla ma, fino ad oggi, in Italia resta in vigore. Di cosa sto parlando? Ma dell’ora legale naturalmente. Quest’anno arriverà con un giorno di anticipo rispetto al 2024 e, quindi, nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo saremo tutti chiamati a spostare di un’ora avanti le lancette dei nostri orologi.

Non vi preoccupate: in realtà già da tempo noi non siamo chiamati a fare nulla in quanto gli smartphone e i computer si aggiornano in automatico e, dunque, noi ci svegliamo già all’ora giusta con la triste consapevolezza che, tuttavia, ci è stata “rubata” un’ora di sonno.
Ma non è questa l’unica cosa che perderemo. Qualcuno, infatti, proprio a causa del cambio dell’ora perderà un bel po’ di soldi in busta paga. Eh già: l’ora legale ha un impatto negativo non solo sull’insonnia ma anche sugli stipendi che potrebbero abbassarsi proprio a causa del balzo in avanti delle lancette.
Ora legale: ecco come inciderà sui nostri stipendi
L’ora legale arrivò in Europa nel 1916 e ad introdurla fu la Germania che decise di “prolungare” artificialmente le ore di luce solare in modo di risparmiare carburante. Da lì in avanti molti altri Paesi – tra cui l’Italia e gli Stati Uniti – adottarono la stessa politica per lo stesso motivo. L’ambiente sicuramente ci guadagna ma l’ora solare può avere un impatto negativo sulle nostre buste paga.

A rimetterci potrebbero essere coloro che lavorano di notte facendo i turni. Prendiamo il caso di una persona che, di norma, nella notte tra il 29 e il 30 marzo dovrebbe fare il turno compreso tra le 2 di notte e le 6 del mattino. Costui entrerà regolarmente in servizio alle 2 ma le lancette faranno un balzo avanti spostandosi alle 3. Dunque questo lavoratore lavorerà un’ora in meno.
Questo potrebbe avere un impatto negativo sulla sua busta paga: in base al suo contratto, infatti, quell’ora non lavorata – non per sua colpa ma per colpa del cambio orario – potrebbe non venirgli retribuita. Una piccola perdita in quanto si tratta solo di un’ora ma comunque una piccola ingiustizia.
Oltre a questo “piccolo” danno economico, diversi esperti, da tempo, evidenziano che l’ora legale può avere un impatto negativo anche sulla salute causando, almeno per le prime due settimane, insonnia, irritabilità, inappetenza. Questo perché il cambio orario va ad alterare i nostri ritmi circadiani.
Al contrario al Pianeta il cambio orario apporta solo benefici. Secondo le stime, il minor consumo di energia, tra il 2004 e il 2023 ha consentito di evitare ben 180 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica. E, conti alla mano, il cambio dell’orario alla fine inciderà positivamente anche sulle nostre bollette in quanto la sera accenderemo la luce molto più tardi.