Cattivissime notizie per quanto riguarda i pagamenti con il bancomat: in arrivo cambiamenti per esercenti ma anche per clienti e non si tratta di cambiamenti positivi. Vediamo nei dettagli.
Siamo ormai più o meno tutti abituati a pagare ogni giorno con bancomat o carte di debito e credito: molto più pratiche rispetto ai classici contanti, ci espongono molto meno al rischio di contaminazioni batteriche e, inoltre, qualora ci venissero scippate possiamo bloccarle in un lampo mentre i contanti fuggono via assieme ai ladri!
Dalla pandemia di Covid in avanti siamo stati tutti caldamente incoraggiati ad abbandonare una volta e per tutte le banconote e a prediligere i pagamenti con il Bancomat o con la Carta. Solo questioni igieniche? Beh no, non solo: usare gli strumenti digitali è anche un modo per contrastare l’evasione fiscale.
Infatti si tratta di mezzi di pagamento tracciabili. Dunque ben venga questo tipo di pagamenti che ormai sono accettati ovunque. Ma a breve tutto cambierà sia per i commercianti che per noi clienti e – piccolo spoiler – non si tratterà di cambiamenti positivi. Le ripercussioni potrebbero essere pesantissime per tutti.
Una nuova stangata sta per colpirci tutti in pieno volto: commercianti, ristoratori, baristi ma anche privati cittadini. I pagamenti con il bancomat ormai diventeranno meno convenienti che mai. Il perché è semplicissimo: cambieranno le commissioni! Vediamo, nel dettaglio, che cosa succederà.
Anno nuovo e commissioni nuove! Eh già, a partire dall’1 luglio le commissioni saranno differenziate in base al prezzo di quello che viene acquistato. In parole semplici: sul pagamento di un caffè le commissioni saranno minime mentre per una corsa in taxi o per l’acquisto di un elettrodomestico o di una borsa potranno essere molto alte.
Il perché di questa svolta va cercata nell’ingresso nel capitale di Bancomat da parte del fondo FSI che, superando sia Intesa Sanpaolo sia Unicredit, è diventato il primo azionista di Bancomat con il 44% delle azioni. Attualmente, i pagamenti con il Bancomat comportano, per l’esercente, commissioni dello 0,2-0,3%.
Pertanto su ogni pagamento, a prescindere dall’importo, un commerciante, un barista, un ristoratore perdono lo 0,2-0,3% della transazione. Da luglio non sarà più così e sull’acquisto di beni di lusso o di cene costose o altro, le perdite potrebbero essere molto alte. La conseguenza prevedibile è che verranno applicati ulteriori rincari ai prezzi che già, negli ultimi tre anni, sono aumentati moltissimo mettendo le famiglie in ginocchio.
Alla fine, quindi, chi ci rimetterà davvero sarà il cliente, il cittadino, il consumatore finale il quale si troverà a sborsare molti più soldi rispetto a prima a causa dell’aumento delle commissioni. Il finale sarà un ritorno ai pagamenti con i contanti? Molto improbabile in quanto per fruire di determinati bonus sono obbligatori i pagamenti con mezzi tracciabili.
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