Si mette male per chi ha scelto una certa misura per andare in pensione: per mesi non si vedrà nemmeno un euro. Vediamo che cosa sta succedendo.
Quando ci sono di mezzo le pensioni è difficile stare tranquilli e non farsi prendere dai timori. Timori che, molto spesso, sono più che fondati. Il 2025, sotto il fronte previdenziale, non è partito proprio con il piede giusto diciamolo: la rivalutazione degli assegni dello 0,8% è stato un boccone amaro per tutti.

Senza contare che vengono rivalutate dello 0,8% solo le pensioni più basse, quelle che non superano di 4 volte il trattamento minimo dell’Inps: per gli altri gli aumenti sono ancora più risicati e, praticamente, impercettibili. Non abbiamo digerito bene nemmeno il fatto che la legge Fornero non sia stata superata ma abbiamo, tuttavia, compreso che per il momento compiere questo passo non sarebbe possibile.
Ora arriva una nuova stangata: chi ha scelto di avvalersi di una certa misura per accedere alla pensione con qualche anno di anticipo, resterà mesi e mesi senza vedere nemmeno un euro. In alcuni casi il primo assegno Inps arriverà dopo quasi due anni. Un incubo che diventa realtà!
Pensioni: niente assegno per quasi 2 anni per chi ha scelto questa misura
Una doccia gelida forse sarebbe stata meno traumatica: chi ha scelto di accedere alla pensione sfruttando una determinata misura, non vedrà l’assegno Inps per quasi due anni. La misura in questione, tra l’altro, è da sempre una delle più gettonate. Vediamo nei dettagli chi resterà penalizzato.

Nonostante l’età per accedere alla pensione di vecchiaia sia di 67 anni, ci sono diverse strade che consentono di uscire dal lavoro con un po’ di anticipo. In alcuni casi anche con parecchi anni di anticipo. In tal senso uno delle misure più vantaggiose è Opzione Donna che quest’anno ha compiuto 21 anni. Questa misura, infatti, nacque nel lontano 2004 ma non è mai entrata a far parte delle misure strutturali e, quindi, ogni anno, richiede di essere rinnovata.
Opzione Donna, nel 2025, consente di accedere alla pensione a 61 anni con 35 anni di contributi. E’ previsto lo sconto di un anno per ogni figlio fino ad un massimo di due. In pratica se una lavoratrice ha solo un figlio andrà in pensione a 60 anni anziché a 61 mentre se ha due o più figli potrà smettere di timbrare il cartellino già a 59 anni. Questa misura non è più fruibile da tutte le donne ma solo da coloro che appartengono a queste categorie:
- caregivers di un familiare da almeno 6 mesi;
- lavoratrici con disabilità pari o superiore al 74%;
- disoccupate;
- dipendenti di aziende in crisi.

Quello che molte persone non sanno è che, se si sceglie Opzione Donna, bisognerà attendere moltissimo prima di ricevere la pensione. Infatti le finestre di uscita sono lunghissime. Le finestre di uscita sono il lasso di tempo che intercorre tra il raggiungimento dei requisiti richiesti e l’ottenimento del primo assegno Inps.
Nel caso della pensione di vecchiaia, ad esempio, l’assegno si riceve già dopo un mese. Anche nel caso di Ape sociale. Nel caso di Opzione Donna, invece, le dipendenti del settore privato e le lavoratrici autonome devono aspettare 12 mesi; le dipendenti del settore pubblico devono attendere la bellezza di 18 mesi, cioè quasi due anni per vedere la propria pensione.