Il Ministero della Salute ha richiamato dai supermercati delle confezioni di pesce in scatola appartenenti a un marchio famoso. Si chiede ai consumatori massima attenzione.
Il Ministero della Salute si occupa della tutela della salute pubblica. Tra i suoi compiti principali c’è anche quello di richiamare determinati prodotti alimentari se non idonei alla vendita. I cibi, prima di essere immessi sul mercato, subiscono degli accurati controlli ma, nonostante questo, può capitare che si verifichino delle situazioni pericolose.

Negli ultimi giorni, ha posto l’attenzione su alcuni lotti di pesce in scatola che sono stati ritirati dai supermercati. È importante che i clienti facciano massima attenzione e che analizzino nel dettaglio i prodotti che hanno acquistato. Devono assolutamente evitare di consumare le confezioni in questione.
Ancora richiami alimentari, questa volta è toccato al pesce in scatola: ecco i lotti interessati e i motivi
I ritiri alimentari possono riguardare i prodotti più disparati. Il Ministero della Salute, negli ultimi giorni, ha chiamato in causa il pesce in scatola. In particolare, si sta parlando delle sardine in olio d’oliva Delicius, da 120 g (peso sgocciolato 85 g), vendute in tantissimi supermercati. Il produttore ha segnalato il problema dopo aver notato la presenza di alcuni difetti di confezionamento. La ditta che si occupa della preparazione è la ParmaFish DOO.
Ovviamente, l’avviso precauzionale non riguarda il prodotto in sé, ma solo alcuni lotti per possibile difetto di aggraffatura/chiusura. I codici sono riportati sulle confezioni e consultabili da tutti. Questo rende il controllo da parte degli utenti semplice ed effettuabile da chiunque. Ecco quelli coinvolti dal richiamo del Ministero della Salute:

- Codice L036RD con scadenza fissata all’11 febbraio 2030
- Codice L041RD con scadenza fissata al 10 febbraio 2030
- Codice L042RD con scadenza fissata al 5 febbraio 2030
I supermercati hanno subito provveduto a rimuoverli dagli scaffali. Da questo momento in poi, quindi, non saranno più in vendita. Il problema riguarda le persone che hanno già acquistato questi lotti. È assolutamente sconsigliato procedere con l’apertura della confezione e l’assaggio, anche in presenza di un aspetto integro e apparentemente normale. Eventuali azzardi possono essere causa di problemi di salute più o meno seri.
I clienti interessati, anche in assenza del rispettivo scontrino, potranno recarsi nel punto vendita di riferimento per chiedere il rimborso della cifra spesa per le sardine. La ricevuta fiscale, se ancora in proprio possesso, renderà la procedura più veloce e semplice, ma a differenza di altre situazioni, non è un requisito determinante.