Francesco, il Papa degli ultimi che ha cambiato la Chiesa cattolica. Cosa succederà adesso in Vaticano, fino all’elezione del suo successore.
Quando Giorgio Napolitano morì, si presentò a sorpresa per un omaggio alla Camera ardente. A bordo della Papa Mobile, su corso Rinascimento fu accolto da un applauso incredulo.
“È la prima volta che un Papa entra in Senato”, dichiarò all’epoca il presidente Ignazio La Russa. “È stato affettuosissimo”. Alla tomba dell’ex capo dello Stato, Francesco consolò la moglie Clio e scrisse un pensiero su un foglio bianco riservato ai funzionari. “Un ricordo e un gesto di grande gratitudine a un grande uomo servitore della patria”, questo il suo messaggio.
Questo è solo uno dei ricordi legati al Pontefice, considerato da tutti il Papa degli ultimi. La sua scomparsa è arrivata alle 7.35 del lunedì dell’Angelo. E forse non è un caso che abbia lasciato questo mondo proprio in questo giorno.
Francesco ha trascorso proprio “tra gli ultimi” i giorni prima di oggi, visitando il carcere di Regina Caeli, e dimostrando il suo affetto ai detenuti. Il vicepresidente Usa J.D Vance avrebbe voluto incontrarlo nella sua visita in Italia, ma non ha fatto in tempo. I problemi di salute però, non hanno impedito il Papa di salutare le Loro Maestà Carlo III e Camilla, giunti in Italia nelle scorse settimane, in occasione di una visita last minute, che non era stato possibile organizzare proprio per le condizioni di Francesco.
Non sono note le cause precise della morte del Santo Padre, ma negli ultimi mesi la polmonite bilaterale lo aveva costretto al letto in una stanza del Policlinico romano Gemelli. Settimane che hanno lasciato i fedeli col fiato sospeso, fino alle dimissioni e al ritorno a Santa Marta.
Papa Francesco aveva un forte legame anche con lo sport, perché “sacrum facere”, è sacralità alla fatica. Il suo sangue italo-argentino e l’immagine simbolo dell’incontro con Diego Armando Maradona nel 2014 nella Sala Nervi, prima della partita della pace, resteranno nella storia.
Fin da bambino il Papa ha sempre amato il calcio ma quando era in vita ha anche raccontato della passione per il basket, lo sport praticato dal padre. Nel 2011 ha anche scritto il libro Lo sport secondo Papa Francesco.
In tanti ora si domandano chi possa essere in grado di succedere a questo Pontefice, che ha saputo avvicinare alla Chiesa tantissime persone, soprattutto giovani, con i suoi messaggi e la sua capacità di stravolgerne il messaggio comunicativo.
Come dimenticare quando con un motu proprio nel 2015 ha istituito per la prima volta in Vaticano il Dicastero della Comunicazione, che accorpava e accorpa il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, la Sala Stampa della Santa Sede. Il Servizio Internet Vaticano, la Radio Vaticana, il Centro televisivo Vaticano, l’Osservatore Romano, la Tipografia Vaticana, il Servizio Fotografico e la Libreria Editrice Vaticana.
Nel corso del suo Pontificato, Papa Francesco ha presieduto dieci concistori. L’ultimo risale a dicembre, quando ha creato nuovi 21 cardinali. Nel corso del tempo ha formato il conclave che eleggerà il suo successore. La scelta era legata al fatto che molti cardinali nel 2025 avrebbero compiuto 80 anni, età in cui non è più possibile votare il Papa.
Una delle principali novità apportate da Francesco è che il collegio è composto in proporzione da cardinali di ogni nazionalità, in particolare dell’Africa e dell’Asia, segno di una Chiesa che ha l’obiettivo di stare più vicino ai bisogni locali.
Il Papa ha anche diminuito il peso dell’Italia e della Francia, tradizionali potenze cattoliche. Ma cosa accade ora, dopo la morte del Santo Padre? Il primo step è ovviamente, l’accertamento ufficiale del decesso da parte del Camerlengo della Santa Romana Chiesa. In passato si usava che quest’ultimo chiamava il Papa tre volte prima di dichiararlo ufficialmente morto. Oggi invece, la verifica segue procedure mediche.
Il Camerlengo è il cardinale Usa Kevin Farrell, che avrebbe anche dovuto chiudere la casa del Papa, ma lui viveva a Santa Marta. Sarà proprio lui ad amministrare gli affari correnti il Vaticano nel periodo che trascorrerà tra la morte di Francesco e l’elezione del successore.
Dopo aver constatato la morte del Santo Padre, il Camerlengo informa tutta la Curia. A quel punto tutti i capi dei Dicasteri decadono, tranne il Camerlengo e il penitenziere maggiore Angelo De Donatis. Fino all’elezione del nuovo Papa, il Vaticano non può prendere decisioni vincolanti per il futuro.
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