Il contenuto delle gomme da masticare è ben diverso dalle sensazioni offerte al gusto. Uno studio svela che cosa c’è davvero al loro interno.
Gomme da masticare, le addentiamo in ogni momento della giornata. C’è chi le trova un ottimo deterrente per non mangiare altro, chi si affida ad esse per evitare di fumare e chi, masticando, ritiene di stemperare il nervosismo. In altri casi, le gomme da masticare sono un qualcosa per apportare freschezza e sapore. Si tratta però di un prodotto industriale, che come tale, è costituito anche in larga parte da aggiunte che tutto sono fuorché salutari.
C’è uno studio che ha confermato la presenza di componenti a dir poco discutibili in praticamente quasi tutte le tipologie di gomme da masticare esistenti. Ed un grippo di organizzazioni britanniche a tutela della salute e dei consumatori ha lanciato un appello al governo del Regno Unito per porre fine alla produzione e vendita di gomme da masticare contenenti un preciso materiale, ritenuto assai controverso per la salute. In effetti lo è.
C’è chi vorrebbe vedere messe al bando le gomme da masticare che contengono plastica e derivati. Anche perché non è che ci si veda chiaro per quanto riguarda la lista degli ingredienti. Eppure al loro interno si trovano componenti come il polivinilacetato ed il polietilene, che – cosa gravissima – non sono biodegradabili. Questo significa che possono permanere in natura per centinaia di anni, potenzialmente.
Questo inganno alimenta l’ignoranza dei consumatori, che non sono a conoscenza della presenza di plastica nei prodotti che utilizzano quotidianamente. Le conseguenze di questa situazione non si limitano alla salute. Ogni giorno, nel Regno Unito, circa 12 tonnellate di gomme da masticare vengono abbandonate nell’ambiente. Questi rifiuti non solo inquinano le strade e i parchi, ma comportano anche costi elevati per le amministrazioni locali, che spendono milioni di sterline ogni anno per la pulizia.
Si stima che l’87% delle strade britanniche presenti tracce di gomme da masticare, ed a questa piaga proprio non esiste rimedio. Succede ovunque nel mondo, anche da noi, di trovare residui di chewing gum “criminosamente” lasciati in giro.
In questo contesto, le organizzazioni promotrici della campagna chiedono di vietare la produzione di gomme contenenti plastica e di implementare regole che obblighino i produttori a fornire informazioni chiare sulle loro composizioni. L’idea è di sostituire i materiali plastici con alternative naturali e biodegradabili, sostenendo al contempo le piccole aziende che già offrono gomme vegetali.
È interessante notare che la consapevolezza riguardo all’inquinamento da plastica è in crescita per molti altri prodotti, come bottiglie e sacchetti, ma le gomme da masticare rimangono in gran parte ignorate. Questo problema è paragonabile a quello del tabacco, dove per anni i produttori hanno minimizzato i rischi per la salute. Ora, è il momento di rompere il silenzio e di agire. La campagna “Chew Plants, not Plastic” mira a sensibilizzare i consumatori sull’impatto delle gomme da masticare e a incoraggiarli a rifiutare i prodotti contenenti plastica.
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