Se rinunci alla pensione, ti danno un bonus a vita: ma quanto si guadagna in più effettivamente?

Economia

By Samanta Airoldi

Un premio per chi rinuncia all’assegno Inps: un bel bonus tutti i mesi. Ma quanto si guadagna in più effettivamente? E, soprattutto, ne vale la pena?

Andare in pensione non troppo tardi è il desiderio della maggior parte di tutti noi che, per quanto amiamo la nostra professione, ad una certa età vorremmo anche avere più tempo da dedicare alla nostra famiglia e ai nostri hobbies. Pensione non troppo tardi e non troppo bassa ovviamente.

ufficio con lavoratori alla scrivania e una donna in piedi
Se rinunci alla pensione, ti danno un bonus a vita: ma quanto si guadagna in più effettivamente?/Buongiorno.it

Negli anni passati non era così difficile uscire dal lavoro intorno ai 55-60 anni. Non solo: chi è andato in pensione negli anni scorsi ha potuto beneficiare di un assegno previdenziale calcolato o con il sistema di calcolo retributivo o con il sistema di calcolo misto che sono entrambi più vantaggiosi per i lavoratori rispetto all’attuale sistema contributivo.

Tuttavia, pensioni prima dei 60 anni calcolate con il sistema retributivo o misto unite ad una durata media della vita che continua ad aumentare, hanno messo in ginocchio le casse dell’Inps. Dunque il Governo Meloni ha deciso di introdurre un bell’incentivo per chi rinuncerà alla pensione: un bonus mensile!

Chi resterà in fabbrica, in negozio, in ufficio invece di andare in pensione, ogni mese riceverà un bonus che andrà ad arricchire la sua busta paga. Ma di quanto la arricchirà? Di quanto aumenterà lo stipendio se una persona rinuncia alla pensione? Ne varrà veramente la pena?

Arriva il bonus per chi rinuncia alla pensione: ecco a quanto ammonta

Premio in busta paga per tutti quei lavoratori che rinunceranno alla pensione: un bel bonus ogni mese che farà lievitare lo stipendio dei dipendenti. Ma di quanto aumenterà a conti fatti? Varrà davvero la pena restare a lavorare qualche anno in più oppure no?

donna seduta alla scrivania al telefono che sorride mentre guarda il computer
Arriva il bonus per chi rinuncia alla pensione: ecco a quanto ammonta/Buongiorno.it

Il “premio” con cui vengono ricompensati i lavoratori dipendenti che rinunciano alla pensione è il bonus Maroni, che esiste già da qualche anno ma che è stato modificato con la legge di Bilancio 2025. Fino al 2024, infatti, questo incremento sullo stipendio si rivolgeva solo a coloro che, pur avendo tutti i requisiti, rinunciavano ad andare in pensione con Quota 103, misura che permette di lasciare il lavoro a soli 62 anni se i contributi sono pari almeno a 41 anni.

Da quest’anno, invece, potranno fruire del bonus Maroni anche coloro che rinunceranno alla pensione anticipata ordinaria, opzione che consente di lasciare il lavoro a qualunque età se i contributi corrispondono almeno a 42 anni e 10 mesi per gli uomini oppure a 41 anni e 10 mesi per le donne.

In cosa consiste questo bonus? Il bonus Maroni è una forma di decontribuzione: ogni mese un lavoratore dipendente non dovrà più versare all’Inps la sua quota di contributi ma se la vedrà aggiungere in busta paga. Considerando che la quota Inps che un dipendente versa mensilmente all’Inps è pari al 9,19%, lo stipendio aumenterà di meno del 10%. In pratica se una persona guadagna 1500 euro al mese, ne riceverà 150 in più.

figura in legno di anziano e monete
Come funziona il bonus (buongiorno.it)

Non male, soprattutto di questi tempi di carovita anche se forse, per restare al lavoro ancora anni e anni, il 10% potrebbe sembrare una cifra un po’ esigua. Il problema, però, è un altro. Quel 9,19% di contributi che il lavoratore non dovrà più versare all’Inps, nessuno li verserà al posto suo. Di conseguenza quando andrà in pensione – fosse anche a 70 anni – avrà un assegno previdenziale un po’ più basso di quello che gli sarebbe spettato senza questo bonus.

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