Un omaggio al critico d’arte e politico Vittorio Sgarbi in onda in tv: domani sera, infatti, sarà trasmesso uno speciale riguardante un suo spettacolo teatrale.
A darne l’annuncio è stato lo stesso Sgarbi, da diversi giorni ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una forma acuta di depressione e per il rifiuto di alimentarsi. Le sue condizioni sarebbero migliorate, ma c’è stata molta preoccupazione nei suoi riguardi.
Nei giorni scorsi ha ricevuto anche la visita del presidente del Senato Ignazio La Russa: “Abbiamo parlato a lungo. Lui diceva poche parole, ma quelle giuste. Teneva bene il filo della discussione. Aveva occhi stanchi, ma erano sempre gli occhi di fuoco di Vittorio. Quelli non cambiano mai”. La sorella di Vittorio, Elisabetta Sgarbi ha presentato in questi giorni la sua rassegna, La Milanesiana 2025.
Rassegna che vede tra gli appuntamenti anche una ospitata proprio di Vittorio, a Bergamo. “Mi ha chiamato per augurami una buona conferenza stampa”, ha raccontato Elisabetta presentando a Milano la rassegna. Poi la sua voce si è fermata un attimo, rotta dalla emozione. Unico accenno alle condizioni di salute del fratello. La figlia di Vittorio, Evelina, invece, intervenuta in tv, ha detto: “Vederlo così è stato pesante. Ha voluto farsi nutrire, è già un passo avanti, ha preso del peso e quindi è un segnale di miglioramento“.
In attesa dunque di avere ulteriori buone notizie sulle condizioni del critico, l’appuntamento è a domani sera, lunedì 21 aprile 2025, giorno di Pasquetta, su La7. In seconda serata andrà in onda un suo spettacolo teatrale registrato nel 2024 intitolato Pasolini e Caravaggio – Ragazzi di vita. Sul profilo Instagram di Vittorio Sgarbi il breve trailer di accompagnamento al testo: “Il mio spettacolo”.
La profonda riflessione dell’esperto d’arte su Pier Paolo Pasolini e Michelangelo Merisi risale a cinque anni fa. Nel 2020 presentò una prima mostra al Mart di Rovereto, di cui era presidente, dopo il restauro di un capolavoro di Caravaggio, il Seppellimento di Santa Lucia del 1608. Il confronto era tra dipinti, installazioni e documenti contemporanei. Filo conduttore tra il pittore e Pasolini è rappresentato dallo storico dell’arte Roberto Longhi che nel 1951 organizzò a Milano una celebre esposizione di Caravaggio.
“Longhi era il professore di Pasolini a Bologna. – ha raccontato Sgarbi tempo fa in un’intervista – In Caravaggio, Pasolini vedeva i ragazzi di vita. Li sentiva come fratelli, amici e anche partner. A Roma, lo scrittore praticava la sua omosessualità nel completo anonimato, nelle borgate, con uomini identici a quelli ritratti da Caravaggio secoli prima, nella stessa città. L’Amore vincitore di Caravaggio assomiglia in modo impressionante a Pino Pelosi, l’assassino di Pasolini”.
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